domenica 26 settembre 2010
PAS (Parental Alienation Syndrome) o SAP (Sindrome da Alienazione Parentale) Teoria di Richard A. Gardner,
¨NEL 1985 RICHARD GARDNER (psicologo forense americano) INVENTA LA PAS (OPPURE SAP): un genitore, quasi sempre la madre, programmerebbe i figli affinché accusino l’ex-coniuge. Tra gli 8 “sintomi” riportati come tipici dei bambini affetti da PAS ci sarebbe la denigrazione del padre da parte della madre, lo schieramento del bambino dalla parte della madre e la sua ostilità nei confronti del padre e della sua famiglia di origine.
¨NEI CASI DI PAS LE EVENTUALI ACCUSE DI ABUSO O MALTRATTAMENTO FATTE DAI BAMBINI ANDREBBERO QUINDI RITENUTE PRIVE DI FONDAMENTO.
¨Secondo Gardner I GIUDICI CHE PERSEGUONO GLI ABUSANTI HANNO IMPULSI PEDOFILI REPRESSI E TRAGGONO UNA GRATIFICAZIONE VOYEURISTICA NEL CONDURRE QUESTI PROCESSI
Tutte le donne sono estremiste e bugiarde- Mi sembra un’affermazione maschilista- No, signor procuratore, è un dato scientifico (dal processo per lo stupro di Piazza Navona.
¨ANCHE SE NON SEMPRE PERITI DI PARTE E GIUDICI UTILIZZANO ESPLICITAMENTE LA PAS TROPPO SPESSO LE MADRI VENGONO ACCUSATE DI MANIPOLARE I FIGLI E STIGMATIZZATE COME “NEVROTICHE, ISTERICHE E VENDICATIVE” (1999 ricerca del Collectif Féministe Contre le Viol e della Délegation Régionale aux Droits des Femmes de’Ile de France) e nel 20% dei casi le madri erano state loro stesse denunciate per non aver consegnato il bambino al padre in occasione delle visite e un terzo era stata condannata.
LA “TERAPIA” SECONDO GARDNER (Gardner 1999; 1998):
terapia familiare in contesto coatto con intervento massiccio del tribunale e travalicamento dei limiti dell’etica professionale da parte dei terapeuti:
- il giudice dovrebbe impedire che i figli siano visti dalla professionista scelta dalla madre perché le madri alienanti tenderebbero a scegliere delle terapeute donne ostili agli uomini e pronte a credere alle accuse di violenza
- il terapeuta dovrebbe adottare un approccio autoritario, impiegando frequentemente minacce
- dovrebbe essere sostenuto in ciò dal giudice, a sua volta pronto a punire con multe, limitazioni economiche, modifiche nell’affido o addirittura arresto qualsiasi esitazione o interferenza della madre rispetto alle visite dei figli al padre
- sospeso il segreto professionale, il terapeuta potrebbe riferire qualsiasi informazione ritenuta opportuna al giudice o al padre
- bisognerebbe ignorare qualsiasi lamentela, “grida o dichiarazione di pericolo” del bambino
- bisognerebbe adottare delle tecniche per forzare il bambino, come dirgli che la madre sarà rinchiusa in prigione finché egli non si deciderà ad andare in visita dal padre
- le madri dovrebbero essere aiutate a considerare la cosa nella giusta prospettiva
- bisognerebbe tenere a bada l’isteria della madre e la sua eccessiva pudicizia che l’ha resa probabilmente una partner sessuale poco soddisfacente (e viene consigliato l’uso del vibratore per superare le inibizioni)
- bisognerebbe rassicurare il padre abusante e i bambino sulla normalità di quei rapporti sessuali
- bisognerebbe aiutare il bambino sessualizzato a gestire l’erotizzazione eccessiva incoraggiandolo alla masturbazione
- Il trattamento sarebbe applicabile solo nei primi due livelli, nel terzo sarebbe indispensabile trasferire la custodia del bambino al genitore alienato, ossia al padre denunciato di abuso.
Il negazionismo pedofilo
¨IN ITALIA E NEL MONDO SONO TANTI I SITI CHE SPONSORIZZANO LA PAS o SAP O FORNISCONO ISTRUZIONI E STRUMENTI PER DEMOLIRE ACCUSE DI ABUSO SESSUALE a volte sono siti gestiti da sedicenti associazioni di psicologi o di “esperti”, altre volte da associazioni di padri separati. Sono siti caratterizzati da violenza del linguaggio e dalle accuse tanto nei confronti delle madri, quanto degli operatori, tanto, ancora, nei confronti dei bambini abusati.
¨IL NEGAZIONISMO PEDOFILO sostiene, magistralmente propagandato da Gardner, che:
gli incontri sessuali tra bambini e adulti non sono necessariamente traumatici e che la reazione ai casi di abuso è davvero esagerata
la pedofilia sarebbe “considerata come la norma dalla grande maggioranza delle persone nella storia del mondo” (1992, pp. 592-593) e il padre abusante avrebbe avuto la sfortuna di vivere in un momento storico particolarmente punitivo
la società in futuro dovrebbe non solo evitare di punire i pedofili ma riconoscere il loro importante ruolo per la sopravvivenza della specie umana
il bambino abusato non avrebbe bisogno di terapia, i danni deriverebbero dalla reazione della società e delle madri “isteriche” in particolare
d’altra parte l’atto sessuale non verrebbe mai praticato con la forza (in effetti basta l’ascendente dell’adulto e/o l’incapacità di comprendere del bambino) e provocherebbe piacere al bambino
i giudici che perseguono gli abusanti hanno degli impulsi pedofili repressi e traggono una gratificazione voyeuristica nel condurre questi processi.
La SAP o PAS non ha alcuna validità scientifica ne’ è mai stata inserita nel DSM (Manuale Statistico Diagnostico) eppure il suo potere in ambito giudiziario è forte
¨L’ASSUNTO PER IL QUALE, IN FASE DI SEPARAZIONE, CI SAREBBE UN ELEVATO NUMERO DI FALSE DENUNCE PER ABUSI PATERNI AI DANNI DEI FIGLI E’ SMENTITO da ricerche statunitensi (Thoennes e Tjaden, 1990) e canadesi (Trocmè e Bala, 2005):
1) in meno del 2% dei casi di divorzio con conflitti per l’affido uno dei genitori aveva sporto denuncia di abuso sessuale
2) solo il 4% dei casi di maltrattamenti su bambini costituiva falsa denuncia e anche se la percentuale saliva al 12% nei casi di conflitti per l’affido l’oggetto era la trascuratezza e non l’abuso sessuale
3) le false denunce erano formulate più spesso dai genitori non affidatari (di solito i padri) (15%) che da quelli affidatari (di solito le madri) (2%)
4) su 7.672 casi di maltrattamento c’erano “solo” 2 false denunce contro un padre non affidatario
¨RICHARD GARDNER
- ha quasi sempre pubblicato attraverso la Creative Therapeutics casa editrice di sua proprietà
- i suoi articoli non sono mai stati pubblicati su riviste scientifiche accreditate che trattino specificatamente il tema dell’abuso
- tutti gli articoli sono firmati solo da lui
- nei riferimenti bibliografici egli cita quasi esclusivamente se stesso
- non ci sono riferimenti a statistiche ufficiali e a lavori di ricerca di altri autori
- le sue posizioni rispetto ai rapporti sessuali tra adulti e bambini sono ambigue
- il discredito verso le madri e le donne in generale (terapeute comprese le quali sarebbero non credibili e odierebbero gli uomini) è molto ricorrente
- è deceduto il 25 maggio 2003 in circostanze sospette (New York Times: secondo il medico legale per suicidio violento sotto l’effetto di barbiturici)
- il 14 giugno 2003 il New York Times smentisce che egli sia mai stato professore ordinario della Columbia University, come lui stesso aveva sempre affermato, ma solo un volontario non pagato
La PAS/SAP è la peggior spazzatura non scientifica che io abbia mai visto (Jon Conte)
¨LA SOCIETA’ SCIENTIFICA E’ CONCORDE NEL CONSIDERARE L’ABUSO SESSUALE SUI BAMBINI UN TRAUMA CON CONSEGUENZE GRAVI A BREVE E LUNGO TERMINE
¨TUTTE LE SOCIETA’ PRESENTANO REGOLE CONTRO I RAPPORTI TRA CONSANGUINEI. Le differenze riguardano più che altro il grado di riprovazione o, al contrario, di tolleranza e il tipo di sanzione che suscita l’infrazione del tabù. D’altra parte in tutte le specie esistono anche delle eccezioni che, guarda caso, tra gli uomini riguardano soprattutto il rapporto tra il padre e la sua discendenza. Facile svelarne i retroscena visto che nel Diritto Canonico sono riportati passi in cui, pur di condannare la contraccezione (ossia il diritto femminile all’autogestione), si autorizza l’incesto.
¨Anche qualora i rapporti sessuali non vengano considerati “nocivi” in senso assoluto dal punto di vista dell’atto fisico l’”INCESTO” , annullando l’autodeterminazione, RESTA UN ABUSO DI POTERE DAI RISVOLTI PSICOLOGICI SCONVOLGENTI
Il segreto e il silenzio sono la prima linea di difesa del carnefice (Herman)
¨IL PROBLEMA NON SONO, DUNQUE, I “FALSI POSITIVI” MA I “FALSI NEGATIVI”
¨I PROTOCOLLI INVESTIGATIVI SONO PROGETTATI PER RISPOSTE COERENTI, DETTAGLIATE E SIGNIFICATIVE ALLA PRIMA INTERVISTA mentre la rivelazione è un processo a volte molto lento e tutt’altro che lineare. Smentite, fallimenti nel fornire dettagli o ritrattazioni possono indurre facilmente a valutazioni erronee di assenza di abuso (falso negativo)
¨SOLO L’11% DEI BAMBINI E’ IN GRADO DI RIVELARE L’ABUSO SUBITO SENZA NEGARE O MOSTRARE INCERTEZZA
¨IL PROCESSO DI RIVELAZIONE PER LO PIU’ ATTRAVERSA 5 FASI
- iniziale negazione dell’abuso (79% dei casi)
- tentativo di rivelazione e ritrosia nel parlare dell’episodio
- processo attivo di rivelazione o dichiarazione completa riguardo all’abuso
- ritrattazione dell’abuso in un quinto dei bambini (pressioni da parte dell’abusante e/o della famiglia, conseguenze personali negative, videoregistrazione, ripetizione del racconto ai genitori, processo giudiziario, interrogatori da parte della polizia o dei servizi sociali)
- riaffermazione dell’abuso (nella maggioranza dei casi)
¨I “FALSI RICORDI” sono rare le alterazioni del nucleo centrale dei ricordi ma sono possibili alterazioni e bizzarrie “periferiche”.
L’”incesto” rappresenta un’orrenda violazione e strumentalizzazione dell’inconscio
quanto minore è l’età della vittima
in funzione degli aspetti psicobiologici della personalità (maggiore eccitabilità ecc.)
in funzione degli aspetti psicologici della personalità
quanto maggiore è la vulnerabilità e minori i fattori protettivi individuali
quanto maggiore è il grado di conoscenza tra vittima e aggressore (prossimità)
quanto più a lungo si protrae la violenza nella durata e nella sequenza
quanto maggiore è la paura per la propria vita (nesso con la dissociazione). Molto spesso i bambini vengono minacciati di punizioni se sveleranno l’accaduto (maggiore possibilità di amnesie)
quanto maggiore è la percezione della gravità della cosa
quanto maggiore è l’uso della forza
in caso di penetrazione
in presenza di diversi abusanti
quanto più grave è la psicopatologia dei genitori
quanto maggiore è la segretezza dell’evento, l’omertà familiare e l’assenza di verbalizzazione (qualità delle relazioni di attaccametno con le figure di cura)
¨L’ABUSO SESSUALE SENZA CONTATTO FISICO NON E’ COMUNQUE MENO GRAVE poiché la modalità “giocosa” rende più difficile la consapevolezza della gravità e della pericolosità di ciò che sta accadendo
¨L’abuso sessuale si accompagna e rafforza ANCHE NELL’AGGRESSORE RIMOZIONI, NEGAZIONI , RAZIONALIZZAZIONI ED INCONSCI SENSI DI COLPA che acuiscono più o meno latenti angosce paranoidi e possono dar vita ad espliciti timori di vendette, rinforzando le già pesanti problematiche relazionali.
Gli abusi iniziano spesso con il coinvolgimento in attività accattivanti e gratificanti per il minore
¨L’abuso determina una DEVASTANTE INTRUSIONE nella fragilità psichica e fisica dell’individuo in età evolutiva ingenerando una notevole confusione di ruoli e di limiti, un senso di tradimento e di impotenza devastanti. Oltre agli effetti del trauma in se’ esso tende ad interferire gravemente nello sviluppo del sistema di attaccamento privando il bambino di punti di riferimento sicuri. Nel caso in cui la vittima è un maschio è lo stesso processo di definizione dell’identità sessuale a risultare distorto e compromesso.
¨GLI ESITI DELL’ESPERIENZA TRAUMATICA DIPENDONO DA:
l’età della vittima
il suo sviluppo psicofisico
la stabilità emotiva precedente all’abuso
l’inserimento sociale precedente all’abuso
le modalità e le caratteristiche della violenza
il grado di vicinanza affettiva tra vittima e aggressore (tanto è maggiore quanto maggiore è il senso di colpa)
il grado di parentela
il sesso dell’adulto rispetto a quello del bambino
le caratteristiche temporali dell’abuso((estemporaneo o reiterato)
le modalità dell’abuso (vera e propria violenza fisica o complicità apparentemente ludica)
i dogmi culturali
le reazione della famiglia e della società
La dimensione simbolica della penetrazione psicologica violenta è più lacerante dell’impossibilità di sottrarsi alla penetrazione fisica non voluta
¨SPIRALI DI VIOLENZA
l’esistenza dell’individuo rimane intrappolata nella ripetitività dei medesimi schemi di violenza (coazione a ripetere). Supportato dalla tendenza ad idealizzare i genitori e ad introiettarne i modelli, in un tentativo estremo di difendersi dall’orrore dell’abuso il bambino può arrivare ad identificarsi con il suo carnefice rimuovendo l’odio, la delusione e la paura. La modalità di relazione disfunzionale si sclerotizza e l’aggredito si prepara a diventare aggressore.
¨Anche qualora non esiti in comportamenti identici o speculari L’ABUSO PUO’ INTERFERIRE NOTEVOLMENTE CON IL CONSOLIDAMENTO DELLE BASILARI CAPACITA’ RELAZIONALI, GENITORIALI E DI MATERNAGE. Esso impedisce al bambino di creare una buona “teoria della mente” (capacità di fare ipotesi su ciò che l’altro potrebbe pensare e quindi di mentalizzare gli stati emotivi dell’altro e del figlio in particolare). Verrà a mancare sia il “monitoraggio metacognitivo” che permette di capire ciò che succede in me e nel bambino sia la capacità di controllare e gestire la situazione
¨NEL CASO DI ABUSI SU BAMBINI PICCOLI EVENTUALI DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO POTRANNO ESITARE IN PERSONALITA’ ANTISOCIALI , BORDERLINE, PSICOTICHE O COMUNQUE ALTAMENTE DEVIANTI
¨A VOLTE C’E’ UN RITARDO DI MESI O ANCHE ANNI NELLA COMPARSA DEI SINTOMI soprattutto quando l’abuso avviene senza coercizioni e/o violenze fisiche particolari
¨Il disturbo più frequente, soprattutto nei casi di abusi infantili, è il PTSD (Disturbo da Stress Post-Traumatico) Semplice o Complesso. Subito dopo un trauma, entro il primo mese, si sviluppa un Disturbo Acuto da Stress. Se non viene elaborato, dopo un mese, inizia il vero e proprio PTSD.
La vittima è relegata in una memoria emotiva senza temporalità in cui il presente non è più il futuro anticipato ma è il passato traumatico
¨NEL CASO DI PTSD E’ IL SISTEMA LIMBICO (gruppo di strutture coinvolte sia nella memoria che nell’espressione di varie emozioni e sentimenti) AD ESSERE PARTICOLARMENTE COINVOLTO E SI PUO’ PRODURRE UN DANNO BIOLOGICO
- il funzionamento dell’ippocampo può risultare compromesso dall’aumento di cortisolo indotto dallo stress determinando una deficienza funzionale che interferise con la formazione della memoria
- l’elevata quantità di oppiodi immessi per compensare l’aumento del cortisolo determinano analgesia, ottundimento affettivo
- l’amigdala può perdere la sua capacità omeostatica rispetto alle risposte condizionate alla paura e diventare iperresponsiva (aumento della risposta d’allarme, emotività fuori controllo) anche per un’inadeguata inibizione del Giro del Cingolo Anteriore
- aumento della frequenza di scarica del Locus Coeruleus
- inibizione dell’area del linguaggio e quindi della capacità di simbolizzazione
¨IL PTSD E’ CARATTERIZZATO DA:
- Sintomi intrusivi (ricordi, sogni, stati dissociativi, disagio psicologico e reattività fisiologica all’esposizione)
- sintomi di evitamento per pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi, persone
- numbing (attenuazione della reattività generale con intorpidimento, insensibilità o paralisi emozionale-affettiva che porta ad un ritiro sociale, alla limitazione della gamma affettiva, al disinvestimento dalla famiglia, all’estraneamento dall’ambiente, all’incapacità di ricordare, alla diminuzione delle prospettive future)
- sintomi iperarousal: alterazioni del sonno, irritabilità, difficoltà di concentrazione, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme
La ripetitività e la regolarità dell’abuso in famiglia impedisce alla vittima di far ricorso alla capacità di reazione agli eventi catastrofici ed eccezionali
¨Non sempre c’è una diretta e stretta correlazione tra abuso sessuale e PTSD. SPESSO CI SONO SINTOMI SUBCLINICI RELATIVI SOPRATTUTTO ALL’AUTOSTIMA E ALL’ATTIVITA’ SESSUALE
¨Uno specifico tipo di PTSD è l’RTS (Sindrome del Trauma d’Abuso) che presenta un più specifico riferimento alle problematiche relative alla sfera sessuale e al rapporto con gli altri
La terapia
L’abuso determina una morte psichica da cui si può essere definitivamente schiacciati ma da cui si può anche “risorgere” più forti di prima
¨A causa della frequente assenza di violenza fisica IL PIU’ DELLE VOLTE LA REALTA’ DELL’ABUSO EMERGE SOLO IN SEGUITO A: gravidanze, emersione di disturbi psichici e comportamentali evidenti, patologie e complicazioni genitali.
¨L’abuso rende schiavi del proprio ruolo di vittima e spesso viene portato addosso inconsapevolmente: L’IMMAGINE ESTERIORE della persona può tradire la realtà della violenza
¨In molti casi l’abuso è stato rimosso e RIEMERGE SOLO ATTRAVERSO INTERVENTI PSICOTERAPEUTICI particolarmente efficaci, profondi ed ecologici al tempo stesso (EMDR)
¨IL BAMBINO SI PRESENTA IN ASSETTO DIFENSIVO
- stato di iper-arousal (iper-allarme, diffidenza, tensione, sensazione costante di pericolo)
- iperadattamento (funzionamento al minimo delle potenzialità, depressione)
- dissociazione (assenza, sospensione della coscienza, distraibilità, difficoltà di concentrazione, ma anche scarica motoria o comportamentale) quando lo stato depressivo non è sufficiente a contenere il dolore psichico. Se livelli basali bassi di cortisolo indicano che il soggetto sta andando in dissociazione, cioè non sviluppa le reazioni di adattamento, livelli alti di cortisolo non implicano che è protetto dallo stress ma, anzi, che sta sempre al limite dello scompenso del sistema di adattamento
¨NEI DISEGNI DEI BAMBINI ABUSATI SONO PRESENTI
- decentramento
- ossessivo riempimento degli spazi vuoti
- povertà e incompletezza delle figure umane
- difficoltà a rappresentare la famiglia (piuttosto disegnano animali)
- simboli fallici
¨I GIOCHI POST-TRAUMATICI PRESENTANO
- ripetitività compulsiva (continuano il gioco finchè non si dice loro di fermarsi, non vengono allontanati o raggiungono una comprensione emotiva della connessione del loro gioco con il trauma)
- legame inconscio tra gioco post-traumatico ed evento traumatico (fino ad interpretazione)
- mancanza di elaborazione e difese grezze con escalation (scene di divoramenti, uccisioni ecc. senza evoluzione o lieto fine, ne’ scenario fittizio del come dovrebbero andare le cose)
- fallimento del gioco nel fornire un sollievo dell’ansia
- i giochi possono coinvolgere bambini di età molto diverse
- uso di ogni mezzo di espressione simbolica come modalità di ripetizione del trauma
L’abuso sessuale, anche in assenza di violenza fisica e in bambini apparentemente asintomatici, comporta gravi danni per lo sviluppo psicofisico e sessuale
¨LA SESSUALIZZAZIONE TRAUMATICA si esprime nell’associazione tra comportamenti ed elementi erotizzati e contenuti d’angoscia o traumatici (si tratta di conoscenze sessuali, o fraintendimenti di esse, accompagnati dall’idea di essere oggetto di desiderio sessuali per essere infine “divorati”)
¨IL 40% DEI BAMBINI ABUSATI PRESENTA COMPORTAMENTI SESSUALIZZATI che si distinguono dai normali interessi sessuali dei coetanei. Questi sono comportamenti più frequenti nei bambini piccoli che meno riescono a ricorrere ad altri metodi per gestire una sessualità precoce e traumatizzata
- mettere la bocca sulle parti intime
- chiedere agli altri di avere rapporti sessuali
- masturbarsi con gli oggetti
- inserire oggetti in vagina o nell’ano
- imitare il rapporto sessuale
- dare baci “profondi”
¨CI SONO VARIAZIONI INDIVIDUALI NEL PERIODO DI TEMPO PRIMA DELLO SVILUPPO DI QUESTO TIPO DI GIOCO probabilmente per l’intervento di difese miranti al rimuovere e negare il trauma e all’attesa che si presentino eventi o stimoli esterni adeguati
¨E’ POSSIBILE CHE VENGANO COINVOLTI NEL GIOCO ANCHE BAMBINI CHE NON HANNO SUBITO IL TRAUMA per questo è importante che si chiarisca chi ha il ruolo di leader e chi di gregario (trascinato dalla presenza di elementi primitivi e a grande intensità emotiva)
¨E’ POSSIILE CHE QUESTO TIPO DI GIOCO “CONTAGI” ALTRI BAMBINI si possono vedere bambini non abusati che mettono in atto comportamenti sessualizzati perché in contatto con bambini abusati. Di solito si verifica con bambini che hanno difese già basse e in giochi con componenti aggressive che possono risultare traumantiche
La mancanza di coercizione fisica non è espressione di consenso
¨NON TUTTI I BAMBINI PRESENTANO SINTOMI RILEVABILI NEL PERIODO DELL’ABUSO MA E’ ALLORA MOLTO PROBABILE, A MENO CHE NON SI INTERVENGA, CHE RIPORTINO DELLE CONSEGUENZE IN ETA’ SUCCESSIVE come promiscuità sessuale e comportamenti a rischio o, all’opposto, evitamento di ogni attività erotica appropriata per la fase di sviluppo
¨I CASI DI PTSD NECESSITANO DI UNA PSICOTERAPIA DI NON MENO 3 ANNI
¨IN RELAZIONE ALLA TERAPIA IL PTSD PRESENTA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE
resistenza ai trattamenti
lungo tempo di latenza della risposta al trattamento
modesta risposta al placebo
presenza di altri disturbi in comorbidità
psicoterapia che associ principi comportamentali e psicodinamici
Polifarmacoterapia
¨E’ IMPORTANTE RILEVARE E SVILUPPARE LE RISORSE DEL BAMBINO (autocontrollo, autostima, autopretezione, autoriflessione, integrazione, fantasia , duttilità , buoni livelli maturativi)
¨SE NON SI REGISTRANO MIGLIORAMENTI NELL’ARCO DI 3 MESI E’ MOLTO PROBABILE CHE SI TRATTI DI UN PTSD CRONICO
¨E’ necessario creare una RETE DI SOLIDARIETA’ attorno alla vittima ed evitare l’insorgenza di un vittimismo sterile e paralizzante che convaliderebbe l’immagine negativa di se’
¨E’ importante TENERE AL CENTRO DELL’INTERESSE IL BAMBINO E NON GLI EQUILIBRI TRA ISTITUZIONI
¨E’ necessario VALUTARE L’ENTITA’ DEL COSTO PSICOLOGICO DELL’INTERVENTO PER LA VITTIMA non esistono regole fisse, gli operatori devono interrogarsi caso per caso riguardo al costo psicologico per il minore
La rivelazione non è un evento singolo ma un processo
¨E’ sicuramente un problema che i PROTOCOLLI INVESTIGATIVI siano progettati per rispondere solo a quei bambini che rivelano in modo attivo ed energico alla prima intervista
¨LA RIVELAZIONE E’ PIU’ SPESSO ACCIDENTALE ( soprattutto se il bambino è avviato da incontri preparatori su questo) NEI BAMBINI PICCOLI, INTENZIONALE NEGLI ADOLESCENTI (spesso indotti alla rivelazione dalla rabbia e dall’influenza dei compagni)
¨LE CARATTERISTICHE DELLA VITTIMA E DELL’EVENTO INFLUISCONO SUL PROCESSO DI RIVELAZIONE fattori quali il livello cognitivo, la consapevolezza delle conseguenze personali e sociali della rivelazione 8con il senso di colpa e di vergogna derivante, la durata, la frequenza e la gravità degli episodi
¨I BAMBINI CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA IN FORMA PIU’ GRAVE LO RIVELANO PIU’ FREQUENTEMENTE IN MODO IN MODO INTENZIONALE MA PER QUESTE VITTIME PUO’ DIVENTARE MOLTO DIFFICILE FARLO SE L’ABUSO CONTINUA
¨NON INFLUISCONO SULLA RIVELAZIONE lo status socioeconomico, la razza, i valori culturali, la relazione con il perpetratore, le minacce dell’abusante, la persona a cui hanno scelto di rivelare l’abuso o che mostri sospetti a riguardo
¨CI SONO PASSAGGI INEVITABILI CHE COMPORTANO UN COSTO PSICHICO E IL BAMBINO VA SUPPORTATO IN QUESTI FRANGENTI sono necessari spazi e tempi al riparo dalle esigenze giudiziarie per preparare il bambino ad affrontarle (la diminuzione dei costi psicologici per il minore comporta un aumento dei costi di gestione del Servizio)
¨GLI ABUSANTI PREVALENTEMENTE NEGANO NON SOLO L’ABUSO MA QUALSIASI PROBLEMA CORRELABILE il che rende praticamente impossibile un intervento psicoterapeutico
¨E’ NECESSARIO ATTIVARE PROTEZIONE NEI CONFRONTI DELLA VITTIMA a partire dall’evitare di esporre il bambino al confronto o contatto con il presunto abusante (il che conferma il suo potere o quello delle persone che lo supportano)
¨IL PROBLEMA PIU’ GROSSO E’ QUELLO DI POTER ASSICURARE UNA REALE “SICUREZZA” AL NUCLEO FAMILIARE
Vera Innocenti
Fonti: Dott.ssa Lara Scarsella
Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice
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