lunedì 3 giugno 2013

" LE IENE SULLO STUPRO: QUESTA NON E' INFORMAZIONE E' VIOLENZA! DIRETTORE, RISPONDI !!! " Aderisco all’iniziativa de La rete delle reti femminili.


Le Iene sullo stupro: questa non è informazione, è violenza. Direttore, rispondi

Aderisco all’iniziativa de La rete delle reti femminili. E pubblico:
Al Direttore di rete Luca Tiraboschi
E, per conoscenza: Redazione di Le Iene • redazioneiene@mediaset.it
SLC – Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione • segreteria.nazionale@slc.cgil.it
al segretario Francesco Aufieri
Egregio Direttore,
ultimamente un notissimo programma di intrattenimento e informazione di Italia1, Le Iene, reso molto popolare da servizi di denuncia che portano alla luce episodi di ingiustizie, truffe e corruzione, si è reso (inaspettatamente) portatore di contenuti fuorvianti e pericolosi riguardo alla percezione del tragico fenomeno della violenza di genere.
Al punto di raccogliere l’idea, sostenuta da alcuni, che le denunce presentate dalle donne contro violenze sessuali e domestiche, o atti di pedofilia, sia in gran parte “falsa”, addirittura indotta da un presunto malcostume femminile di denunciare “falsi abusi” al puro scopo di fare dispetti a persone di sesso maschile o di ricattare i rispettivi compagni.
Un’idea rivoltante, che nessun riscontro ha nella realtà, e che comporta il gravissimo pericolo di alzare ulteriormente il tasso di misoginia in un paese che vanta già un tristissimo primato nel continuo susseguirsi di femminicidi.
Un’idea che fa capolino anche in un servizio dall’eloquente titolo “Stupro.. o sesso?”
presentato nella puntata del 2 giugno, in cui si mette in dubbio una sentenza di colpevolezza per stupro aggravato, senza alcun elemento serio. Dunque sulla base di cosa? Del parere dei due condannati.
Un servizio che ci ha profondamente indignato. I due uomini, condannati a 5 anni per stupro di gruppo e lesioni personali aggravate, hanno potuto dichiarare, davanti a milioni di persone, che la sentenza è persecutoria in quanto basata praticamente sul nulla: loro sono innocenti, in quanto adescati da una donna che ha richiesto di far sesso con loro. Cioè il quadro è esattamente lo stesso fornito eternamente dagli accusati, in tutti i processi per stupro che si rispettino: le vere vittime sono loro, mentre il colpevole è chi denuncia lo stupro. Una donna colpevole di calunnia e di avere ingiustamente devastato la loro vita di bravi ragazzi e lavoratori.
In nessun conto sono tenute le lesioni riscontrate dalla vittima al pronto soccorsoabrasioni agli arti, ecchimosi diffuse in tutto il corpo e sul volto. Secondo l’autorevole parere degli intervistati la ragazza se li è procurati nella passione di un atto consenziente: girandosi più volte nell’erba, e poi stava carponi sul terreno, è normale che avesse dei graffietti sulle ginocchia.
E perché la ragazza avrebbe deciso di affrontare un processo per stupro?
perché il giorno dopo si sarà pentita: di cosa? della sua intraprendenza sessuale, e avrà voluto dimostrare che non era colpa sua, andando così a denunciare i due sconosciuti al solo scopo di danneggiarli.
E cosa avrebbe giustificato un servizio che, oltre a colpevolizzare una vittima, infanga il lungo e paziente lavoro degli inquirenti? Inesistenti risvolti oscuri.
In conclusione, il conduttore commenta la vicenda adombrando che questa sentenza non convince, e conclude dicendo: non esprimiamo giudizi, ma aspettiamo l’esito del processo di appello.
Si, anche noi. Con fiducia verso la magistratura, che non pensiamo metta in atto strategie persecutorie verso il genere maschile.
Ultimo, e non meno importante: i processi si devono fare solo nelle aule di giustizia, dove sono valutati gli elementi reali per farli. Non in tv, per giunta dando la parola ai soli accusati.
Ferme tutte le garanzie costituzionali a difesa degli imputati e delle vittime, la giustizia “fai da te” suggerita in questo servizio delle Iene è inaccettabile nella tesi adombrata, e anche nel metodo, gravemente scorretto.
Pensiamo che il programma e i responsabili di rete si debbano scusare, e sconfessare senza reticenze simili contenuti e la filosofia che vi è sottesa.
Noi, invitando a una maggiore vigilanza nella qualità dei messaggi, e negli esiti che possono avere, chiediamo le scuse formali del programma e dei responsabili di rete.
3 giugno 2013
LE IENE-LO STUPROCito anche il bellissimo commento del blog donne-per-il D-day, che trovate qui:
«Tengo con la mano destra la giacca chiusa sui seni scoperti. È quasi scuro. Dove sono? Al parco. Mi sento male… nel senso che mi sento svenire… non solo per il dolore fisico in tutto il corpo, ma per lo schifo… per l’umiliazione… per le mille sputate che ho ricevuto nel cervello… per lo sperma che mi sento uscire. Appoggio la testa a un albero… mi fanno male anche i capelli… me li tiravano per tenermi ferma la testa. Mi passo la mano sulla faccia… è sporca di sangue. Alzo il collo della giacca. Cammino… cammino non so per quanto tempo. Senza accorgermi, mi trovo davanti alla Questura. Appoggiata al muro del palazzo di fronte, la sto a guardare per un bel pezzo. Penso a quello che dovrei affrontare se entrassi ora… Sento le loro domande. Vedo le loro facce… i loro mezzi sorrisi… Penso e ci ripenso… Poi mi decido… Torno a casa… torno a casa… Li denuncerò domani».
Sono parole di Franca Rame, dopo lo stupro subito da una squadra di fascisti. Ma ancora oggi, se gli stupratori negano (e quando mai ammettono?), se non ti hanno visto in mille, mentre eri in quell’incubo, se denunci domani: sei una bugiarda.
Franca se ne è andata, ma per lei e per tutte quelle che subiscono violenza, parleremo noi.

lunedì 25 marzo 2013

IL MANIPOLATORE AFFETTIVO: SE LO RICONOSCI LO EVITI



Come riconoscere il manipolatore

1) Colpevolizza gli altri in nome del legame famigliare, dell'amicizia, dell'amore, della coscienza professionale

2) Riporta la sua responsabilità sugli altri, o si dimette dalle sue.

3) Non comunica chiaramente le sue richieste, i suoi bisogni sentimenti e opinioni. 

4) Risponde molto spesso in modo sfocato. 

5) Cambia le sue opinioni, i suoi comportamenti, i suoi sentimenti a seconda delle persone o delle  situazioni
    
6) Invoca ragioni logiche per travestire le sue domande.

7) Fa  credere agli altri  che devono  essere perfetti, che  non  devono  mai cambiare opinione, che devono  sapere  tutto e rispondere subito alle domande richieste.     
        
8) Mette in dubbio le qualità, le competenze, la personalità degli altri : critica senza averne l’aria, svalorizza e giudica
   
9) Fa fare i suoi messaggi da altri.

10) Sparge la zizzania e crea sospetti, divide per meglio regnare. 

11) Sa impostarsi da vittima affinchè lo si commiseri.

12) Ignora le richieste anche dicendo di occuparsene. 

13) Utilizza i principi morali altrui per appagare i suoi bisogni. 

14) Minaccia in modo mascherato, o pratica il ricatto apertamente 

15) Cambia addirittura soggetto nel bel mezzo di una conversazione. 

16) Schiva o scappa dal colloquio, o dalla riunione. 

17) Punta sull’ignoranza altrui e fa credere nella sua superiorità. 

18) Mente 

19) Predica il falso per sapere il vero. 

20) E’ egocentrico.

21) Può dimostrarsi geloso. 

22) Non sopporta né critica né evidenze. 

23) Non tiene alcun conto dei diritti, dei bisogni, e dei desideri altrui.

24) Utilizza spesso l’ultimo momento per comandare o far agire gli altri. 

25) Il suo discorso pare logico o coerente, mentre i suoi atteggiamenti corrispondono allo schema opposto.

26) Lusinga per compiacerti, offre regali, si premura improvvisamente verso di te. 

27) Produce un senso di disagio o di non-libertà. 

28) E’ perfettamente efficiente per attingere ai suoi propri scopi, ma a spese altrui.

29) Ci fa fare cose che non avremmo probabilmente fatte di grado nostro. 

30) E’ costantemente oggetto di conversazione, anche quando non è presente. 


SE ALMENO 14 PUNTI CORRISPONDONO, SIAMO IN PRESENZA DI UN MANIPOLATORE AFFETTIVO OVVERO NARCISISTA PATOLOGICO 

(tratto da: L'arte di non lasciarsi manipolare. Guida Pratica di Isabelle Nazare Aga) 


Vera Innocenti