lunedì 30 gennaio 2012

FEMMINICIDIO. IL TERRIFICANTE CONTEGGIO DELLE DONNE UCCISE IN ITALIA



La prima causa di morte delle donne in Europa e nel mondo non sono gli incidenti stradali, le malattie, la fame o l’AIDS, ma è l’omicidio.
Il più delle volte, questo si consuma in famiglia, per mano di parenti, mariti, amanti, compagni, ex, conoscenti.

Il più delle volte il gesto è giustificato facendo leva sul movente passionale, sul contesto disagiato, sul fatto che avvenga in zone critiche del pianeta.

Eppure, c'è qualcosa che accomuna tutti questi omicidi, ed è il fatto che la vittima è donna. E questo, spesso, viene calcolato come elemento secondario rispetto al fatto, alla violenza, alla morte.

Femminicidio è un termine politico e parlarne implica guardare in faccia alla realtà e chiamare le cose con il proprio nome, ponendo l’attenzione non sul carnefice e sui suoi problemi, ma sulla vittima, che è sempre la donna.

Il termine Femminicidio raccoglie nel suo significato, ogni pratica sociale violenta fisicamente, o psicologicamente che attenta all'integrità, allo sviluppo psicofisico, alla salute, alla libertà o alla vita della donna, col fine di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla sottomissione o alla morte della vittima nei casi peggiori.

Questo perché la violenza sulle donne può manifestarsi in forme molteplici, più o meno crudeli, più o meno subdole, e non è detto che lasci sempre marchi visibili sul corpo: essa infatti può provenire non solo dall'uomo, ma anche dalla società, che la favorisce o in taluni casi la provoca attraverso le sue discriminazioni, i suoi stereotipi, le sue istituzioni.

Comunque sia, la violenza in qualsiasi forma venga esercitata, rappresenta sempre l’esercizio di un potere che tende a negare la personalità della donna: brutalizzando il suo corpo o la sua anima si afferma il dominio su di essa, rendendola oggetto di potere la si priva della sua soggettività .

Il femminicidio quindi è un fatto sociale: la donna viene uccisa in quanto donna, o perché non è la donna che l’uomo o la società vorrebbero che fosse.

Questo, nonostante la cronaca veda crescere incessantemente e a dismisura il numero di donne vittime di violenza, è difficile da concepire, da ammettere, da razionalizzare, da accettare, in una società democratica, “civilizzata” e culturalmente avanzata come la nostra, dove le “questioni affettive, familiari e di coppia” vengono relegate a una dimensione privata: tuttavia è una realtà innegabile che oggi molte donne subiscano violenza solo perché donne.

La violenza di genere, perlopiù in ambito familiare, è dunque una realtà statisticamente provata, ma non salta immediatamente agli occhi come tale, più spesso si parla infatti di stupri, violenza sessuale, molestie, maternità forzata, incesto, ed il panorama si fa variegato, non si coglie l’essenza comune di tutti questi reati: da qui la necessità di parlare di femminicidio, per infrangere un tabù ed affrontare seriamente il problema.

Il singolo episodio di omicidio di una donna in sé non costituisce e non può essere rappresentato dai media solo come un “caso eccezionale”, magari di raptus improvviso, o che degli stupri sia sempre colpa degli extra-comunitari: le statistiche smentiscono questi input inviati dai media, affermando che nella maggior parte dei casi la violenza sulle donne è perpetrata in famiglia, da mariti, ex o conoscenti.

Bisogna che per la gente sia chiaro che la violenza di genere non è imputabile a un “mostro”, alla strada, ma ha radici più profonde di quanto i media vogliano far credere: è un fenomeno trasversale, interessa tutte le classi perché sta “dentro” il nucleo base della comunità, la famiglia, e proprio per il suo essere familiare spesso passa inosservata, e proprio per il suo essere familiare fa paura chiamarla con un nome così terribile, femminicidio, perché fa paura ammetterne la terribile realtà.

Anno 2005 = 84 Donne Uccise

Anno 2006 = 101 Donne Uccise

Anno 2007 = 107 Donne Uccise

Anno 2008 = 112 Donne Uccise

Anno 2009 = 119 Donne Uccise

Anno 2010 = 127 Donne Uccise

Anno 2011 = 137 Donne Uccise


IL 78% DELLE VITTIME E' DI NAZIONALITA' ITALIANA

IL 79% DEGLI ASSASSINI è DI NAZIONALITA' ITALIANA

IL 9% DEGLI ASSASSINI SONO AMANTI O CONVIVENTI

IL 22% DEGLI ASSASSINI SONO MARITI

IL 23% DEGLI ASSASSINI SONO EX-MARITI,EX-AMANTI,EX-CONVIVENTI

IL 50% DEI DELITTI SONO AVVENUTI AL NORD

IL 21% AL CENTRO
IL 19 % AL SUD
IL 10% ISOLE

"A QUANTO PARE QUESTI NUMERI NON SONO SUFFICIENTI PER OTTENERE L'ATTENZIONE DEI MASS-MEDIA...DELLA CLASSE POLITICA...DEL PARLAMENTO...DELLE ISTITUZIONI GIUDIZIARIE...DEI MOVIMENTI CULTURALI E POLITICI...DELLE STESSE DONNE CHE PER PRIME CONTINUANO A LIQUIDARE I FEMMINICIDI COME DISGRAZIATI EVENTI ISOLATI.....

NON SONO SUFFICIENTI PER STIMOLARE UN IMPEGNO SOCIALE E POLITICO DELLE FORZE DEMOCRATICHE E ANTIFASCISTE....

NON SONO SUFFICIENTI PER INDURRE LE DONNE AD UNA LOTTA DURA E COMPATTA PER RIVENDICARE UNA GIUSTIZIA GIUSTA ED IL RICONOSCIMENTO DEL REATO DI FEMMINICIDIO

...... PER QUANTO ANCORA DOVREMO CONTINUARE A STILARE MENSILMENTE ED ANNUALMENTE QUESTO MACABRO AGGIORNAMENTO
DELLE VITTIME DELLA VIOLENZA DI GENERE?NOI CONTINUEREMO A CONTARE....MA QUANDO ARRIVEREMO ALLA RESA DEI CONTI???

QUANDO SMETTEREMO DI CONTARE LE MORTI ED INIZIEREMO A "CONTARE" NEL PARLAMENTO,NELLE ISTITUZIONI,NEL MONDO DEL
LAVORO,NEL MOVIMENTO DI RINNOVAMENTO DI CUI QUESTO PAESE HA URGENTE BISOGNO?" (B.SPADA)



Vera Innocenti



martedì 10 gennaio 2012

UN SILENZIO ASSORDANTE: LA VIOLENZA OCCULTATA SU DONNE E BAMBINI/E


Storicamente, la violenza, soprattutto la violenza maschile su donne e bambini/e, è stata nascosta, negata o minimizzata, si è alzata una cortina fumogena attorno le responsabilità.

Si minimizza e si negano anche le conseguenze sulla salute.

Secondo molte ricerche sul fenomeno della violenza maschile sulle donne, l'aver subito un'aggressione fisica, psicologica, sessuale, aumenta il rischio di depressione, sindrome post traumatica da stress, consumo di alcol, psicofarmaci e cure mediche.
Aumenta molto anche il rischio di suicidio.

La violenza maschile contro donne e bambini/e rappresenta un problema di salute enorme.

A livello mondiale si stima che la violenza sia una causa di morte o invalidità per le donne e anche una causa di cattiva salute importante, più di malattie o incidenti stradali.

Molte donne vengono uccise da uomini dopo aver subito per anni violenze di ogni tipo. Solo una minima percentuale è andata al Pronto Soccorso per le lesioni riportate o per le conseguenze come attacchi di panico, ansia, tentativi di suicidio.

Anche individuando la violenza non vengono prese misure a meno che la donna stessa non decida di denunciare e ciò difficilmente accade per paura di ritorsioni da parte dell'uomo maltrattante.

Anche i medici di base, che dovrebbero conoscere in modo più approfondito le pazienti, non sospettano che le donne possano aver subito violenza.

Troppo spesso la gente tende a pensare che si tratta incidenti casuali, oppure a disturbi psicologici.

Mai la gente e anche gli operatori purtroppo sospettano che possa trattarsi di maltrattamenti, abusi ecc.



TATTICHE E STRATEGIE DI OCCULTAMENTO DELLA VIOLENZA SU DONNE E BAMBINI/E (operazioni mentali, modi di vedere, nominare e concettualizzare la realtà)

Concretizzare in : Comportamenti - Senso comune - Ideologia

Istituzionalizzate come : Leggi - Teorie scientifiche o pseudo scientifiche - Procedure giudiziarie - Pratiche dei Servizi socio-sanitari.

Tattiche : Mezzi che possono essere utilizzati in maniera trasversale nelle varie strategie.

Strategie : Un insieme di manovre complesse e globali, volte ad occultare le violenze maschili su donne e bambini/e e a mantenere lo status quo.


TATTICHE: - Eufemizzazione o le politiche del linguaggio
- Separazione
- Disumanizzazione delle vittime
- Colpevolizzazione delle vittime
- Psicologizzazione
- Naturalizzazione


Eufemizzazione o le politiche del linguaggio: Il linguaggio quotidiano, i luoghi comuni e gli stereotipi.

Eufemizzazione: - Conflitti nella coppia, invece che violenza da parte del partner
- Incesto, invece che violenza sessuale da parte di uomo della famiglia

Evitamento linguistico: -Violenza contro le donne anziché violenza maschile contro le donne

Uso della forma passiva: - "E' stata uccisa dal marito" anziché "Il marito l'ha uccisa"



Separazione: - Separazione e comportamentalizzazione dei vari tipi di violenza
- Violenze dai mariti/ dai padri
- Violenza domestica/ omicidi delle mogli o delle ex
- prostituzione forzata (tratta)/"libera" di minorenni o maggiorenni


Colpevolizzare e punire la vittima:

- La vittima mente
- Le donne vittime di stupro "se la sono cercata", le donne vittime di violenze sono "provocatrici" o "masochiste
- Le bambine che parlano dell'incesto rischiano di essere accusate di mentire e allontanate da casa
- Le donne vittime di molestie sessuali sul luogo di lavoro rischiano di perdere il lavoro
- In alcuni paese o in alcune circostanze le donne violentate rischiano di essere emarginate dalla comunità o uccise.
- La madre "incestuosa" indifferente, complice
- La madre "vendicativa" piena di rancore: "Le false denunce di incesto" in fase di separazione tra i genitori. La Pas "Sindrome di Alienazione parentale"
- Incapacità di proteggere

Psicologizzazione:

- Categorizzazione ed interpretazione della realtà in termini individuali e psicologici - Risposte psicologiche - spesso abusive - a problemi sociali, economici, politici.
- Risposta economica
- Delegittimante e colpevolizzante


Psicologizzazione della Violenza Domestica:

- Donna masochista (psicologizzazione - colpevolizzazione) uomo frustrato
- Procedure dei Servizi socio sanitari e delle forze dell'ordine
- Programmi psicoeducativi per uomini violenti
- Mediazione famigliare



STRATEGIE - Legittimazione e Negazione

La legittimazione della violenza maschile in famiglia

- Delitto d'onore
- "Eccezione coniugale" per lo stupro

- Storicamente: Il diritto dei padri a possedere i figli ( Padre padrone)

- Oggi: La battaglia dei padri separati per il controllo dei bambini


La Negazione (la strategia di occultamento per eccellenza)

La negazione delle violenze sessuali sulle bambine/i e soprattutto dell'incesto

- il bambino mente non è successo nulla
- è successo ma è colpa del bambino o della madre
- è successo ma non è grave è solo "affetto".


Vera Innocenti